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Antonio Carnicero, S. Francesco taglia i capelli a Chiara
Bénouville, Chiara medita

A Te

darò le chiavi del regno

tutto ciò che scioglierai

sarà sciolto

ciò che legherai

sarà legato

 

"Ma io

voglio essere sciolta

da Lui

mai

mai

io voglio essere sciolta

dal regno".

6. Mai sciolta da Te

 

obsculta

"Il suo monachesimo va bene anche per l’imbranato, anche
per il corto di mente. La dignità di ciascuno è estrema, e non dipende dalle proprie doti. Chi arriva, ha il suo spazio.
Sono un gruppo di amici." (pag. 217)

Ha quasi diciotto anni (PrCa II,2), a detta di Benvenuta da Perugia. Il lunedì santo (PrCa II,1) dunque, dopo aver lasciato casa, città e parentela, si affrettò (LegSC 8). È notte (Ibidem 7). Non lascia casa da sola, si fa aiutare. (pag. 231)

"Chiara si affrettò verso Santa Maria della Porziuncola, dove i frati, che vegliavano in preghiera presso il piccolo altare di Dio" (pag. 231)

"La ragazza si fa tonsurare in quel luogo e lascia cadere i capelli per mano dei frati" (pag. 232)

Insieme alla tonsura erano molto forti la percezione e l'immaginario di morte e rinascita, notte e luce, luce attraverso il buio, il taglio dei capelli in direzione dei quattro angoli della terra.

Immagina cosa significasse quel momento per Chiara e gli altri che chiedevano la "tonsura", con cui tagliavano la vita precedente e accettavano nuove vesti e nuova vita. L'emozione è forte, ma è la percezione più profonda, per un nuovo inizio.

Una compagnia di amici. "Impara da lui la volontà che rinuncia a se stessa. Mette solo il punto di partenza, non la obbliga in niente, non le dice cosa farne. Sembra che Chiara abbia origliato il sussurro di Spoleto, ed abbia detto a Francesco: Signore, cosa vuoi che io faccia?" (pag. 240)

"I frati vegliavano in preghiera presso il piccolo altare di Dio, con le torce accese" (pag. 231)

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