
3. Monachesimo
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Se vuoi
essere perfetto
lascia
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"Vestirò povero
il Cristo povero".".
obsculta
"Considera ora anzitutto il giovane che chiede al chierico.
Come si sarà visto in quella lettura? Non puoi mancare di osservare che la vita del giovane richiedente sia simile alla vita del giovane ricco del vangelo; bisognerà che interpretiamo questo episodio come uno speculum, uno specchio. Vediamo come Francesco vi si sia specchiato." (pag. 89)
"Chiara suppone che niente sia trasformato, se non ciò che è nello specchio e nella figura, ciò che si fa formare si trasforma, perché assume forma ciò che forma vuole assumere, mente e cuore." (pag. 91)
"Si dice che Antonio prenda quelle parole tanto
a cuore, come se per lui siano state dette da Cristo" (pag. 93)
"I suoi esordi sono un tentativo di monachesimo." (pag. 93).
"Vive in silenzio" (pag. 94).
"Si chiama Signore e Cristo quel vangelo letto, non perché ci sia un Cristo di carta ma perché c’è un libro di carne ed ossa e parole su una bocca. Quella e non un’altra, quella e non la Scrittura consultata da soli; non mi sembra si tratti del rito delle sortes apostolorum. Niente magia ma la Volontà invisibile nelle parole che si toccano e la Voce nella voce." (pag. 77)
"È l’alba. Ci si inchina alla croce, il sacerdote è salito all’altare. I tre lasciano la strada ed entrano." (pag. 75)
