top of page
pet003
RomaBons
3a8c84075c501a4d8d6e7056b063decc
15-1502-UADBD00Z
315b814ba835f47784683f61544cfa98
San Pietro in Vineis, stimmatizzazione
St Francis Receives the Stigmata c. 1260. Fresco Lower Church, San Francesco, Assisi
Margaritone d'Arezzo, San Francesco, 1250
Textile with Saint Francis Receiving the Stigmata, late 14th century. Tuscany, Italy Colored silks,
Sasseta-The_Stigmatisation_of_St_Francis
DARET,_JACQUES,_(Tournai_circa_1403_–_active_until_1468),_Right_hand_wing_of_an_altar_Saint_Francis_
st_francis_receiving_the_stigm_hi
330881-160F301435262
tumblr_maierrjNZG1rrutr7o1_400

Prese il pane

rese grazie

benedisse

spezzò

disse:

"Prendete, mangiate,

questo è il mio Corpo".

"Accadde prima di pranzo,

a stomaco vuoto"

8. Il mio corpo

sull'altare

 

obsculta

"Ascolta a digiuno. Per frate Francesco la volontà del Signore si ascolta a digiuno, si chiede ad un’ora precisa, prima di prender cibo; non a stomaco pieno, come è scritto: lo stomaco pieno disprezza." (pag. 357)

"Entrambi, Leone e Francesco, sono a digiuno, tutto si svolge prima di prender cibo. Frate Leone veste i panni e celebra". (pag. 357)

"Quando ha ricevuto le stimmate?" (pag. 358ss)

"Egli si accosta all’altare e alla mano del sacerdote e Leone accosta al suo corpo il corpo del Signore; Leone gli dà da mangiare il Signore crocifisso." (pag. 381)

Se vuoi immaginare come sarebbe potuta essere una liturgia abbaziale, presieduta in un monastero occidentale, puoi avere come riferimento questa celebrazione, anche se essa è scarna e meno piena di gesti, simboli, segni liturgici di quella medievale, più sobria.Tuttavia, essa può aiutarti ad avere in mente qualcosa di simile all'ambiente medievale.

 

obviam

La cecità di Francesco è sicuramente uno degli elementi più affascinanti della sua storia. Devi unire sempre il suo percorso spirituale a ciò che stava vivendo in quei giorni e la perdita progressiva della vista gli permette sempre meno autonomia, sempre più lo condiziona con la necessità. "Cieco" è una sua caratteristica, da quel momento in poi.

"Francesco" di Liliana Cavani (1989) ce lo presenta così: un uomo tormentato, ma tormentato da se stesso. Grida, non parla. Si lamenta, non piange. Il tormento non gli è dato da un altro, o da altri, ma da se stesso. 

Un uomo solo, così solo da essere senza Dio, che grida verso il cielo come si griderebbe verso il nulla. 

Un uomo schiacciato, come se fosse sotto un calcagno onnipotente, ferito perché calpestato da qualcosa di sovrumano, ma è solo, sotto il peso del niente.

Non c'è Cristo.

Quei segni, senza Cristo, sono esattamente quelli che per un uomo della società di oggi sono: "qualcosa da mostrare".

Tutto il contrario della realtà. 

© 2017 Tau Edizioni creato con Wix.com

bottom of page